Guida alla fatturazione per chi vende su Amazon

Per i nuovi imprenditori che iniziano a vendere su Amazon, la fiscalità rappresenta sempre uno degli aspetti più difficili da regolamentare. Amazon stessa, infatti, richiede ai venditori di seguire una serie di disposizioni. In questa guida per la fatturazione su Amazon avremo modo di chiarire diversi punti importanti relativi alla regolamentazione fiscale per la vendita online. 

E’ bene comunque specificare che è fondamentale affidarsi a un consulente fiscale esperto, in grado di rispondere ad ulteriori dubbi e domande. 

Partita IVA e codice ATECO

Vendere online su Amazon, così come in tutti gli altri marketplace, equivale a svolgere un’attività commerciale vera e propria. Per questo prima di addentrarci nel vivo del discorso, ribadiamo che è necessario aprire una partita IVA per vendere online in regola con il fisco

Sarà, inoltre, necessario indicare attraverso il codice ATECO, il tipo di attività. Nel caso della vendita su Amazon, il codice Ateco indicato è quello di tutte le altre attività di commercio elettronico:

47.91.10 – Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet.

Molto spesso online si leggono articoli che spiegano come vendere su Amazon senza aprire partita IVA. Ricordiamo che è possibile adottare questo sistema solo in caso di vendita occasionale e non professionale. Infatti, nel caso in cui la vendita costituisca una fonte di reddito costante, oltre la durata di 30 giorni durante l’anno, non è possibile vendere online senza la partita IVA. 

Come spieghiamo più avanti, per vendere su Amazon è consigliabile effettuare l’iscrizione al VIES, un sistema informatizzato di facilitazione delle partite IVA in Europa.


La scelta del regime fiscale 

Subito dopo l’apertura della partita IVA, bisogna scegliere il regime fiscale che si intende utilizzare per l’attività di vendita su Amazon. Si tratta di una scelta determinante, da non sottovalutare. 

Oltre al regime ordinario, molti consigliano di adottare il regime forfettario. Benché quest’ultimo preveda una tassazione agevolata, il fatturato deve rientrare nella soglia di 65mila euro annuali. 

Le uniche spese deducibili da questo regime fiscale sono i contributi previdenziali. Quindi non si potranno scaricare le spese di pubblicità, mezzi e strumenti sostenute per sostenere l’attività. 

Una scelta di questo tipo va ponderata sulla base di una valutazione effettuata da un professionista fiscale, per essere più sicuri di non incorrere in problemi relativi al calcolo delle tasse.


L’IVA su Amazon 

Per gli articoli venduti su Amazon all’interno dell’Unione Europea, l’IVA è calcolata in base alle leggi applicabili all’interno degli Stati UE e alle aliquote fiscali previste dalla legislazione vigente in ciascun paese. Gli importi IVA da applicare dipendono da vari fattori:

  1. Identità del venditore 
  2. Natura del prodotto acquistato 
  3. Destinazione verso cui il prodotto deve essere spedito

Amazon mostra ai clienti del Marketplace i prezzi comprensivi di IVA. 

Lato utente, il prezzo finale può registrare delle variazioni in base all’aliquota IVA vigente all’atto d’acquisto. Ad esempio, negli ordini che prevedono una spedizione in altri paesi europei, l’aliquota italiana viene sostituita con quella relativa al paese di destinazione. 

Amazon riconosce i guadagni ai rivenditori ogni 14 giorni circa, decurtando le proprie commissioni. In quanto il riconoscimento e l’accredito dei propri profitti avviene in maniera automatica, non bisogna richiedere la fattura ad Amazon relativa alle revenue delle vendite. 

Quando ci si registra come rivenditore basta comunicare i propri estremi bancari e di fatturazione, dopodichè Amazon emetterà i pagamenti ogni 14 giorni circa. 

Per il venditore, risulta comunque conveniente l’iscrizione al VIES. In questo modo il numero della partita IVA europea è riconosciuto automaticamente e Amazon fatturerà il pagamento senza calcolare l’IVA. Ricordiamo, infatti, che Amazon non fattura in Italia. 

Nel caso in cui il venditore non sia iscritto al VIES, Amazon fatturerà con l’IVA, ma il venditore si ritroverà a pagare sia l’IVA applicata da Amazon, sia quella applicata in Italia.

Ora, molti venditori di dropshipping si chiederanno: “se compro da fornitori dropshipping italiani acquisto con IVA, mentre Amazon fattura senza IVA. Come compenso questa IVA che pago?” 

Per rispondere alla domanda, occorre fare delle dichiarazioni e avviare delle pratiche che consentano al venditore di recuperare l’IVA. 

Inoltre, a partire dal 1 Luglio 2021, sono state introdotte dagli organi europei di competenza, dei cambiamenti riguardanti le soglie di fatturato per chi vende online all’interno dell’UE. 

In poche parole, non è più valido il principio della soglia di protezione di 35mila euro in ciascun paese ma è stata introdotta la soglia unica di fatturato annuale pari a 10mila euro in tutti i paesi dell’UE. Per adeguarsi aziende e venditori online devono adeguarsi ai fini IVA per ogni paese in cui intendono vendere. 

Spieghiamo nel dettaglio cosa prevede l’identificazione ai fini IVA per ciascun paese e l’adesione al regime unico OSS, nel nostro articolo dedicato: IVA ecommerce, nuove regole dal luglio 2021.

Cosa implica la fatturazione per i venditori Amazon? 

Secondo la norma vigente, per vendere online su Amazon il venditore non è tenuto ad emettere fattura, scontrino o ricevuta fiscale ad un acquirente che non sia intestatario di partita IVA, sulla base di quanto previsto dall’art. 22 del Decreto del Presidente della Repubblica del 26/10/1972 n. 633 e l’articolo 2, del DPR 21 Dicembre 1996, n. 696, poi ribadito dalla Risoluzione n. 274/E del 5 novembre 2009. 

Di solito i clienti di Amazon non necessitano di fattura, visto che per ricevere assistenza sull’ordine basta rivolgersi direttamente al Marketplace. Tuttavia, alcuni acquirenti potrebbero comunque averne bisogno. In questo caso sta a loro contattare il venditore e comunicare il codice fiscale / partita IVA dell’intestatario della modalità di pagamento. 

Questo discorso non vale, ovviamente, se le operazioni di vendita avvengono tra due soggetti B2B, possessori di partita IVA. In questo caso si applicheranno le regole di fatturazione e IVA, in base alla normativa presente sul territorio di riferimento. 

Con SellRapido Manager puoi ottenere il dettaglio delle vendite effettuate su Amazon, per fornirle direttamente al tuo commercialista o esportarle in un software di fatturazione.

  • SellRapido Manager scarica in automatico gli ordini FBA in logistica (che però non comprendono i dati anagrafici dei clienti).
  • Da SellRapido Manager puoi utilizzare la funzione avanzata di scaricamento del file che contiene le informazioni sugli ordini non comunicate in modo automatico da Amazon.

Contributi INPS su Amazon

Concludiamo questa guida spiegando come funziona la gestione dei contributi INPS su Amazon. 

I venditori Amazon, oltre che pensare ad aprire la partita IVA, devono necessariamente iscriversi alla sezione commercianti dell’INPS. La vendita online infatti prevede che venga sempre versata una quota fissa di contributi annuali. Dopo una certa soglia, però, la restante parte di contributi da versare è calcolata in percentuale. 

Questo frena molti aspiranti venditori, di fatto c’è da pagare un importo di spese fisse anche nel caso in cui il fatturato resti pari a zero. Ma come funziona esattamente il calcolo dei contributi INPS su Amazon?

I contributi annuali, da versare in 4 rate trimestrali, sono calcolati su un reddito minimale di 15.710 euro e sono pari a 3.777 euro. Al superamento di questa soglia, la restante parte di contributi è calcolata in percentuale.

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Articolo aggiornato il 29/05/2023